Nelle lingua Giapponese non esistono:

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  1. DarkWolf
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    Prima un Ripasso

    Nella lingua Giapponese esistono tre diverse categorie di parole, quelle originarie del Giappone che costituiscono la categoria più grande, seguite dalle parole che sono state importate dalla lingua Cinese in tempi remoti e infine la categoria più piccola ( ma in rapida espansione) di parole prese in tempi recenti dalle lingue occidentali, come l'Inglese.
    Anche gli alfabeti sono tre, ritroviamo il hiragana, katakana e kanji.

    kanji

    I primi due alfabeti sono fonetici, cioè ad ogni simbolo corrisponde un suono ( come da noi ) e sono molto simili fra loro, il terzo invece è simbolico, cioè ad ogni simbolo corrispondono uno o più significati. I kanji (vedi figura in alto), hanno una loro precisa maniera di essere scritti. Sono composti da più tratti e c'e' un ordine fra questi e anche quello che a prima vista può sembrare superfluo ( certe "sbavature" ) e' invece significativo.
    Un'altra cosa che riguarda la scrittura: i Giapponesi possono scrivere in orizzontale o in verticale.

    cartello

    Quando scrivono in orizzontale vanno da sinistra a destra e dall'alto al basso ( come noi), mentre quando scrivono in verticale vanno dall'alto al basso e da destra a sinistra. I sistemi di translitterazione (un insieme di regole che permette di scrivere con caratteri occidentali) che i Giapponesi chiamano roomaji ve ne sono infiniti e sono tutti arbitrari , quello utilizzato in questo sito è il più famoso e il piu' utilizzato ed e' il sistema Hepburn. Un'ultima nota riguardo al sistema di traslitterazione e' l'uso degli spazi; in giapponese non ci sono spazi, tutto viene scritto appiccicato , anche perchè in realta' i kanji permettono di identificare le parole. Quando il giapponese viene scritto in romanji però gli spazi vengono introdotti per separare le parole.


    1) Nelle lingua Giapponese non esistono:
    la forma plurale (il voler scrivere libro o libri è indifferente "hon", cio' lo si deve comprendere da contesto)

    gli articoli (il voler indicare un libro o il libro lo si comprende sempre dal contesto e anche in questo caso va scritto solamente"hon")

    le forme possessive o i pronomi ( e' sufficente porre la particella "no" dopo il nome seguito dall'oggetto,
    ES: il mio libro -diventa- "watashi no hon", avrete capito che watashi indica "io")

    la coniugazione dei verbi a seconda delle persone

    una forma per indicare il futuro ( anche in questo caso e' sufficente accompagnare la frase con dei "complementi di tempo", ad esempio domani)

    2) I verbi si inseriscono sempre alla fine di una frase, proposizione o espressione.

    3) La forma interrogativa si forma semplicemente aggiungendo la particella "ka" alla fine della frase

    4) Se il soggetto di una frase è stato compreso, allora non occorre più ripeterlo
    ( a differenza dell' Inglese che va' sempre ripetuto)
     
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0 replies since 26/4/2012, 15:51   29 views
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