Mahō shōjo

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  1. DarkWolf
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    Con il termine giapponese mahō shōjo (魔法少女? letteralmente ragazze magiche) si intende un particolare tipo di shōjo manga e anime. Detto anche majokko (魔女っ子? letteralmente piccola maga), termine più adottato anche in Italia, questo sottogenere unisce, a grandi linee, i classici temi romantici e sentimentali dello shōjo, con elementi prettamente di stampo magico o fantastico.
    Genere a prima vista frivolo, ha in realtà consentito, grazie alla sua malleabilità tematica, la possibilità di avvicinare lo Shōjo ad un pubblico anche maschile. Giocando su quell'intrigante contrasto o conflitto rappresentato dalle protagoniste, sempre in bilico tra il mascolino e il femminile, l'infantile e il maturo, l'indifeso e il potente, questo genere si è continuamente saputo evolvere negli anni muovendosi fra il romantico, la commedia e il fantastico. La popolarità di questo genere ha fatto sì che, nel tempo, quasi tutti i grandi maestri dell'animazione nipponica, da Osamu Tezuka a Hayao Miyazaki, ci si confrontassero almeno una volta facendolo diventare un classico.
    La prima serie majokko dell'animazione nipponica è Sally la maga del 1967.

    Sottogeneri

    Il genere Mahō shōjo può essere suddiviso in tre grandi sottogeneri: streghette, maghette ed eroine.
    Le streghette sono ragazzine extraterrestri con poteri già acquisiti dalla nascita (e che spesso sviluppano crescendo). Solitamente possiedono degli oggetti magici per discendenza familiare ma possono fare magie anche senza di essi. A volte nelle streghette può sussistere lo schema narrativo della "missione". La prima majokko dell'animazione nipponica, Sally la maga, è una streghetta. Altri esempi celebri sono Bia, la sfida della magia, Ransie la strega, Il magico mondo di Gigì, Dolceluna ed il più recente Sugar Sugar Rune.
    Le maghette sono ragazzine terrestri a cui è donato un potere magico. Di solito ricevono i poteri da creature fatate o extraterrestri, per qualche motivo, che donano loro degli oggetti incantati dalle svariate forme (ciondolo, bacchetta, braccialetto, fiocco o altri accessori). Toccando o concentrandosi su questi oggetti e dicendo delle formule magiche, attraversano una trasformazione più o meno complessa da un corpo ad un altro (da umano a animale o da umano a umano) per giungere a un cambiamento d'identità. La prima maghetta dell'animazione nipponica è Akko (Stilly in Italia) protagonsita della serie Lo specchio magico del 1969. Altri esempi celebri sono L'incantevole Creamy e le cosiddette "maghette dello Studio Pierrot".
    Le eroine sono di solito giovani ragazze con poteri speciali, che spesso devono combattere il male per proteggere la Terra o i loro amici. Per quanto riguarda questo genere non si parla realmente di magia, ma di poteri sovraumani (tecnologici o alieno-divini) acquisiti in differenti modi per qualche motivo. Alla base di tale genere nella maggior parte dei casi c'è l'idea della missione e del conseguente schema di battaglie in cui si distinguono un gruppo di buoni e di cattivi. In ogni caso, le protagoniste non sono quasi mai indifese anche nella loro forma naturale, in quanto tendono ad imparare arti marziali ed esercizi acrobatici per potenziare i loro poteri. Le protagoniste combattono quasi sempre per cause idealistiche come l'amore, la pace e la speranza, ma mai per vendetta. La prima eroina dell'animazione nipponica è la protagonista dell'omonima serie Hela Supergirl del 1971. Altri esempi celebri sono Cutie Honey e Cybernella.
    sentai mono (戦隊モノ? letteralmente, gruppo d'attacco). È un ulteriore sottogenere di questa categoria sugli eroi/eroine in cui il/la protagonista non è unico, ma solitamente un quintetto di combattenti o guerrieri che lottano contro creature più o meno maligne che desiderano conquistare o distruggere la Terra. In questo caso spesso può sussistere una combinazione dei singoli poteri per creare un attacco super potenziato. Gli eroi in gruppo spesso imparano il valore dell'amicizia e della collaborazione. Legato esclusivamente ad eroi maschili, negli anni novanta, con la serie Sailor Moon, nasce il primo sentai mono che ha come protagoniste esclusivamente delle ragazze, chiudendo quel simbolico cerchio del riscatto dell'identità femminile anche nel ruolo di eroine unite in gruppo. Da questo momento in poi, in molte serie di genere majokko, anche se non di carattere prettamente "eroico", verrà spesso affiancata alla magia ed ai sentimenti una buona dose di azione. Altri esempi di sentai mono "al femminile", dopo Sailor Moon, sono le più recenti Wedding Peach, Tokyo Mew Mew, Mermaid Melody e Pretty Cure.
     
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